Cerca nel blog

mercoledì 28 agosto 2013

Spionaggio industriale in crescita dell'800%


Spy story dalla Ducati alla Ferrari al prototipo di scarpe Made in Italy

Un clima da "guerra fredda" spira sul sistema industriale nazionale ed europeo. Sembra, infatti, di essere ritornati agli anni 80, questa volta non per il dominio sul mondo da parte delle due superpotenze dell'epoca, ma per i segreti delle aziende, piccole o grandi che siano e per mettere le mani sui sistemi di produzione e l'originalità dei prodotti attraverso l'acquisizione di dati relativi a brevetti e processi industriali.

Non lo diciamo noi, ma già l'osservatorio nazionale per la sicurezza informatica di Yarix con sede vicino Treviso ha potuto appurare che gli attacchi informatici ad aziende e privati in tutto il mondo sono in continuo aumento ed in molti si stanno attrezzando per proteggersi: tra bonifiche ambientali in azienda, strumenti di videosorveglianza e miglioramenti degli apparati di sicurezza informatici. E   proprio in data odierna il Ministro degli Interni Federale della Germania, Hans-Peter Friedrich, nel corso di una conferenza economica a Berlino ha sottolineato come attraverso lo spionaggio industriale nella sola Germania, secondo stime, l'economia riporterebbe una perdita annuale di circa 50 miliardi di euro.

Inoltre, secondo quanto rilevato dall'Osservatorio veneto per la sicurezza informatica, la sottrazione di informazioni strategiche ai danni delle sole aziende del settore produttivo con sede nel nord-est italiano, nel corso dello scorso anno, è aumentata di oltre l'800%.

Tali attacchi, e questa è un'ipotesi condivisa tra gli esperti del settore, sarebbero permessi dal fatto che molte imprese sono mal equipaggiate contro le intrusioni esterne.

Tra le cause più significative che contribuirebbero alla crescita delle attività di spionaggio industriale vi è la crisi globale ormai permanente nella quale i soggetti economici sono impegnati a sottrarre al concorrente quanto più possibile al fine di incrementare, anche di poco, i propri profitti.

E per fare ciò tutto ogni strumento è utile: dalle microspie impiantate in accessori comuni, software spia installati di nascosto sui cellulari dei concorrenti, videocamere nascoste, attacchi informatici e chi più  ne ha più ne metta.

È noto che lo spionaggio industriale rappresenti un reato che esiste da sempre ma, come detto, proprio a causa della crisi sembra essersi acuito, anche in ragione dell'aumento di numerosi casi di infedeltà del personale interno alle aziende. Il timore di licenziamenti facili o di provvedimenti di mobilità mettono a dura prova anche i dipendenti che, sentendo sottostimate le proprie competenze o in alcuni casi per vendetta nei confronti dell'azienda, utilizzano la possibilità di accedere a dati ed informazioni importanti per poterli rivendere o sfruttarli ai propri scopi. Un'altra ragione nella crescita sta nella relativa facilità con cui possono essere sottratti dati dai sistemi informatici attraverso opere di hackeraggio. In tal senso, le autorità di sicurezza tedesche hanno precisato come la maggior parte degli atti di spionaggio industriale provenga da Russia e Cina.

Se però la Germania, come annunciato dallo stesso ministro tedesco si sta attivando per coadiuvare una strategia di protezione contro gli attacchi di spionaggio insieme a Governo federale e organizzazioni che si occupano di sicurezza entro il 2015, Giovanni D'AGATA, presidente e fondatore dello "Sportello dei Diritti", rileva come in Italia non ci si stia  preoccupando del problema attraverso un'opera d'intervento sistemico di affiancamento e sostegno delle imprese da parte del governo che potrebbe limitare i danni contro questa  piaga che potrebbe sottrarre le ultime risorse disponibili in termini di idee e know how alle nostre imprese già stremate dalla crisi e dalla concorrenza spietata degli altri paesi.

 


Nessun commento:

Posta un commento

Disclaimer

Protected by Copyscape


Il CorrieredelWeb.it è un periodico telematico nato sul finire dell’Anno Duemila su iniziativa di Andrea Pietrarota, sociologo della comunicazione, public reporter e giornalista pubblicista, insignito dell’onorificenza del titolo di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana.

Il magazine non ha fini di lucro e i contenuti vengono prodotti al di fuori delle tradizionali Industrie dell'Editoria o dell'Intrattenimento, coinvolgendo ogni settore della Società dell'Informazione, fino a giungere agli stessi utilizzatori di Internet, che così divengono contemporaneamente produttori e fruitori delle informazioni diffuse in Rete.

Da qui l’ambizione ad essere una piena espressione dell'Art. 21 della Costituzione Italiana.

Il CorrieredelWeb.it oggi è un allegato della Testata Registrata AlternativaSostenibile.it iscritta al n. 1088 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce il 15/04/2011 (Direttore Responsabile: Andrea Pietrarota).

Tuttavia, non avendo una periodicità predefinita non è da considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 07/03/2001.

L’autore non ha alcuna responsabilità per quanto riguarda qualità e correttezza dei contenuti inseriti da terze persone, ma si riserva la facoltà di rimuovere prontamente contenuti protetti da copyright o ritenuti offensivi, lesivi o contrari al buon costume.

Le immagini e foto pubblicate sono in larga parte strettamente collegate agli argomenti e alle istituzioni o imprese di cui si scrive.

Alcune fotografie possono provenire da Internet, e quindi essere state valutate di pubblico dominio.

Eventuali detentori di diritti d'autore non avranno che da segnalarlo via email alla redazione, che provvederà all'immediata rimozione oppure alla citazione della fonte, a seconda di quanto richiesto.

Per contattare la redazione basta scrivere un messaggio nell'apposito modulo di contatto, posizionato in fondo a questa pagina.

Modulo di contatto

Nome

Email *

Messaggio *